Reclaim the sQueerT

A un anno dallo stupro avvenuto a Firenze, dove due carabinieri, con l’attenuante (tra i tanti utilizzati) di essere “bei ragazzi”, hanno stuprato due turiste.
Dopo l’agguato razzista, in pieno centro, costato la vita a Idy Diene, il giorno dopo le elezioni.
Dopo mesi di propaganda razzista che ha scatenato la marmaglia fascista e causato decine di morti e feriti in tutto il paese.
Così tanti che ormai ci stiamo abituando a una quotidianità di pestaggi, sparatorie e omicidi razzisti.
Adesso anche donne, froc* e tutte quelle persone che fuggono dall’eteronorma patriarcale, vengono attaccate.
Solo nelle ultime settimane a Firenze sono avvenute tre aggressioni violente verso delle donne.
A Verona una coppia gay è stata attaccata da un branco di nazisti, nella loro abitazione. La loro casa ricoperta di scritte inneggianti allo sterminio dei/lle froc@. Su uno dei due è stata gettata della benzina.
Ad Atene l’attivista queer Zak Kostopulos è stat@ barbaramente massacrat@ a morte in pieno centro da fascisti, machisti e polizia.
In ultimo, solo cronologicamente, l’assurdità del decreto Pillon, che vuole attaccare definitivamente le donne su aborto, libertà di scelta, matrimonio e divorzio.
La paranoia collettiva e la paura della diversità, grazie alla propaganda di regime e media, ha portato a un’imponente deriva securitaria e alla totale militarizzazione delle città.
Nel mentre continua l’attacco sistematico da parte di Stato e polizia verso chiunque cerchi di sovvertire lo stato delle cose.
Tutti questi sono solo alcuni sintomi di come la situazione stia degenerando.
Avevamo già chiaro da anni che per il capitalismo noi frocie, lesbiche, bi, pan-, queer, trans* siamo, esattamente come le donne cisgenere, soggetti da includere solo se docili e commerciabili: soggetti che si sposano e fanno figli (possibilmente maschi), ma per carità che non parlino troppo di sesso in pubblico (a meno che non serva per una provocazione pubblicitaria). Soggetti che seppure omosessuali è meglio che rimangano nel loro genere di appartenenza e che non diano troppo spettacolo: maschi per maschi, femmine per femmine, fiocco azzurro e fiocco rosa.
Dove i Pride vengono trasformati in vetrine, dove chi vuole portare in strada lotta frocia viene represso dalle stesse associazioni, che ormai vanno a braccetto con sponsor e polizia, non abbiamo mai visto spazi di libertà. Sapevamo già che interiorizzare nelle nostre mobilitazioni una logica che distingue corpi decorosi e corpi fuori norma, persone che possono permettersi di vivere e persone marginalizzate dai meccanismi del profitto, il tutto per ottenere pochi stracci di diritti, non poteva portare a niente di buono.
Per ottenere quegli stracci di diritti si faceva silenzio su leggi, decreti e provvedimenti che continuavano a parlare la lingua dell’espulsione, dei muri, delle frontiere, che confermavano i confini della Fortezza Europa e altri ne preparavano nelle nostre città e nei nostri territori per escludere persone razzializzate, non-bianche, povere o immiserite. Persone “poco decorose”.
Il risultato è che, adesso che a Minniti è seguito Salvini, i fascisti riempiono le strade e i quartieri.
I militari e la sbirraglia vengono piazzati a “proteggerci” (ma solo se siamo bianchi, ricchi, possibilmente maschi, cis ed etero) mentre in realtà stuprano, uccidono, torturano, molestano, e quando non fanno tutte queste cose si limitano ad aiutare fascisti e amici a farli agire indisturbati, protetti tra cordoni di celere e digos.
L’eterno sodalizio tra estreme destre, Capitale, Stato e polizia ormai si mostra in tutto il suo schifo anche alla luce del sole, a testimoniare la continuità tra le politiche adottate dal PD e quelle che la Lega realizza a un livello di sempre maggiore coerenza (col PD, dov’è rimasto al potere, sempre all’inseguimento di nuovi gradi di perfezione securitaria).
Firenze è sempre più una città in cui per il profitto di palazzinari, proprietari e bottegai le persone povere, fuori norma, che svolgono lavori considerati degradanti o illegali, vengono limitate, controllate, bersagliate da provvedimenti repressivi e/o cacciate dalla città.
Mentre si controllano i corpi delle donne – cis e trans, etero e non – eventualmente anche attraverso l’appropriazione da parte delle maschie forze dell’ordine, riprendono terreno le estreme destre e i nuovi fascismi; mentre si dà addosso allo stupratore nero si moltiplicano i molestatori e stupratori bianchi; mentre si chiede a noi frocie di non fare rumore e di non scheccare troppo, gli omofobi e i sessisti ci picchiano per strada, entrano nelle scuole, formano gruppi parlamentari, scrivono proposte di legge.

C’è chi parla di libertà d’espressione e di dialogo con fascisti e amici, o chiede aiuto alle istituzioni e ai tutori dell’ordine, continuando a dimenticare che sono proprio le “istituzioni democratiche” e i tutori dell’ordine che storicamente, da sempre, difendono attivamente fascisti e simili.
È proprio grazie a questo modo di pensare che ora ce li ritroviamo a bussarci direttamente alla porta di casa.

Noi invece vogliamo fermare l’inondazione fascista.
Vogliamo porre fine a un mondo di filo spinato e frontiere, merci e fatica, polizia, galere e lager.
Vogliamo farlo direttamente, senza delegare a nessuno la nostra libertà e difesa.

Dove la nostra unica libera scelta consiste in quella tra gli scaffali, o di vedere i nostri corpi strumentalizzati per il profitto o per fomentare il razzismo, noi vogliamo riprenderci le strade per toglierle a stupratori, omotransfobici, fascisti, razzisti, sessisti e machisti.

Vogliamo costruire una piazza convergente, tante diversità, un unico obiettivo : la libertà per tutti e tutte.

Il primo Pride è stata una rivolta, e in questi tempi sempre più bui, ancora di rivolta c’è bisogno.

IL 19 OTTOBRE RIPRENDIAMOCI LE STRADE.
VENIAMO OVUNQUE, PRENDIAMOCI TUTTO!
GENERIAMO RIVOLTA FROCIA!

19 OTTOBRE CORTEO-STREET H 17.00
PIAZZALE VITTORIO VENETO (CASCINE)- FIRENZE.